Il gioco d’azzardo accompagna la storia dell’uomo da millenni, oscillando costantemente tra divertimento, proibizione e trasgressione. Dai dadi lanciati nelle taverne dell’antica Roma alle bische clandestine del Novecento, passando per scommesse al limite dell’assurdo, il fascino del rischio ha spinto intere generazioni a sfidare divieti morali, religiosi e normativi. E oggi tutto si è evoluto in maniera legale come forma di intrattenimento, grazie ai casinò online, bingo, giochi di carte online. In questo articolo esploreremo i giochi d’azzardo particolari che hanno segnato epoche diverse, tra stranezze, repressioni e curiosità.
In questo articolo tratteremo di:
Giochi illegali nella storia antica e medievale
I giochi più strani e assurdi su cui si è mai scommesso
Le bische clandestine e i giochi vietati nel mondo moderno
Gioco d’azzardo e legalità oggi: confini e regolamentazioni
Il fascino del proibito tra curiosità e responsabilità
Il rapporto tra gioco e proibizione è antico quasi quanto il gioco stesso. Già nell’antica Roma, ad esempio, esistevano giochi illegali storici come il gioco dell’alea, un antenato dei moderni dadi, era praticato in osterie e caserme, ma spesso condannato dalle autorità perché ritenuto corruttore dei costumi. Nonostante ciò, restava diffusissimo, tanto che alcuni imperatori lo tolleravano persino nelle festività popolari.
Altri casi emersero anche durante il Medioevo, con la Chiesa che intervenne più volte condannando i giochi di sorte. Nei monasteri, infatti, il lancio dei dadi era di uno di quei giochi d’azzardo proibiti fatto vietato perché associato all’ozio e al vizio, così come i cavalieri venivano ammoniti dal partecipare a scommesse su duelli, tornei o combattimenti di animali, considerate pratiche disonorevoli. Erano tempi diversi dove l’aspetto religioso si intrecciava con quello politico e proibire certi giochi significava mantenere ordine sociale e disciplina, evitando risse, debiti e scandali.
Un esempio emblematico dei giochi vietati nel Medioevo è il Biribi, gioco di fortuna nato in Italia e diffusissimo in Francia fino al Settecento. Il gioco era simile a una lotteria clandestina con puntate su numeri da 1 a 70 ma fu ripetutamente bandito dalle autorità francesi, che lo consideravano un “gioco truffaldino” in grado di alimentare criminalità e truffe. Malgrado i divieti, continuò a prosperare nei vicoli parigini fino alla Rivoluzione.
Se i giochi classici di dadi e carte hanno fatto la storia, non meno curiosi sono i casi di scommesse bizzarre, tramandate dalle cronache o dalle tradizioni locali. Si rinviene nei testi antichi storie legati a duelli di poesia e oratoria nei salotti rinascimentali e nelle corti nobiliari dove si puntava su chi avrebbe improvvisato i versi migliori, in una fusione tra arte e azzardo. Note sono anche le corse di insetti, più vicine ad alcune culture orientali. Qui venivano organizzate gare tra grilli o scarabei, con scommettitori pronti a puntare sulla creatura più veloce.
Un gioco d’azzardo strano che dopo secoli viene ancora oggi praticato, e fa parte del folklore di alcune regioni italiane, è il rotolamento di forme di formaggio. Il gioco permetteva di scommettere sulla traiettoria e sulla velocità con cui una forma avrebbe percorso le discese erbose. Ma ci sono anche esempi di scommesse bizzarre nella storia come quelle che vengono ritrovati in antichi libri della narrativa delle epoche passate come ad esempio le scommesse, nelle corti o tra il popolo, sul colore degli abiti di un sovrano oppure anche sulla durata di un temporale.
Con l’avvento dell’età moderna il gioco d’azzardo è entrato sempre più all’interno degli affari economici di una società. E come spesso accade, il denaro fa gola alle organizzazioni criminali e clandestine. Esempio narrato non solo nelle cronache ma anche nei romanzi sul gioco d'azzardo e nei film è l’epoca del proibizionismo, negli anni ’20 negli Stati Uniti. In quell’epoca bar e locali ospitavano segretamente bische clandestine con tavoli da gioco di roulette truccate e tavoli da poker. Il gioco d’azzardo illegale negli USA fece nascere leggende su gangster come Al Capone, che traeva profitti ingenti dalle bische.
Spostandoci in Asia, è famosa la tradizione del Pai Gow, un gioco di tessere simile al domino che spesso veniva giocato in sale clandestine gestite dalle Triadi, che usavano il gioco come copertura per attività illecite. Anche in Italia ci sono esempi di come la storia del Novecento fosse costellata di bische private controllate dalla malavita, dove si giocava a sette e mezzo, blackjack o poker fuori dalle regole statali.
Oggi la differenza tra gioco legale e illegale è netta. Un’attività di scommessa è considerata lecita se autorizzata da enti statali e sottoposta a controlli fiscali, tecnologici e di sicurezza. In Italia ci sono serie leggi contro il gioco d’azzardo e il ruolo centrale di controllo è svolto dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che regola il settore, assegna concessioni e vigila sulla correttezza delle piattaforme.
Nei principali ordinamenti occidentali il principio è simile: garantire trasparenza e tutela del consumatore, impedendo che l’azzardo diventi terreno fertile per riciclaggio e criminalità organizzata. Partecipare a giochi non autorizzati può comportare sanzioni penali e civili, con conseguenze anche rilevanti per chi organizza e per chi vi prende parte.
Dai dadi romani al Biribi francese, dalle corse di insetti alle bische mafiose, i giochi d’azzardo particolari hanno sempre suscitato interesse per la loro aura di trasgressione. L’adrenalina del rischio, la possibilità di sfidare la sorte e il fascino del proibito restano forti motivi di attrazione. Oggi la normativa sul gioco d’azzardo è diventata sempre più stringente e considera pene severe. Se il lato “folkloristico” del passato stimola la curiosità storica, oggi è fondamentale porre una netta differenza tra gioco legale e illegale, affidandosi eventualmente a contesti regolamentati e sicuri. Solo così il divertimento legato gioco può trasformarsi in un intrattenimento responsabile, evitando i pericoli che da sempre accompagnano il mondo del proibito.