Il poker è indubbiamente uno dei giochi di carte più amati e conosciuti in assoluto, di conseguenza le tipologie di competizioni a tema sono molteplici. I giocatori più esperti sono continuamente alla caccia di nuove strategie vincenti e soluzioni da adottare al tavolo verde, specialmente quando si parla di tornei Sit & Go (SNG) e Multi-Table (MTT), che presentano i propri vantaggi e svantaggi. Anche chi è più navigato potrebbe ritrovarsi a ripassare i consigli sul poker per principianti o comunque delle guide per giocare a poker, pur di non farsi gabbare da qualche bluff. Il livello agonistico può raggiungere infatti vette elevatissime.
In questo articolo tratteremo:
I tornei di poker rappresentano una sfida avvincente dove abilità strategica e gestione del rischio si fondono fino a decretare un vincitore, ma quali sono le differenze tra poker Sit & Go e MTT? Ebbene, il Sit & Go è un torneo a tavolo singolo o multi-tavolo con un numero predefinito di partecipanti, che inizia non appena si raggiunge un numero minimo: questa caratteristica conferisce ai SNG un ritmo rapido e una durata contenuta, ideale per chi desidera una partita veloce. Solitamente, i premi vengono distribuiti ai primi classificati, con una percentuale maggiore destinata al vincitore. La strategia generale nei SNG tende ad essere più reattiva e orientata alla sopravvivenza nelle fasi iniziali, per poi diventare più aggressiva con l’avvicinarsi dei premi e nella fase heads-up. Gli MTT, invece, sono tornei su larga scala che iniziano ad un orario prestabilito, indipendentemente dal numero di iscritti. Questi eventi possono attrarre un nutrito numero di giocatori e offrire montepremi significativamente più elevati. La struttura degli MTT prevede livelli di bui che aumentano a intervalli predeterminati, riducendo progressivamente le dimensioni effettive degli stack. Vincere un MTT richiede una comprensione di diversi stili di gioco e la capacità di cambiare strategia in base all'evolversi del torneo. La pazienza e la gestione oculata dello stack sono fondamentali nelle prime fasi, mentre in quelle avanzate diventa cruciale sfruttare le opportunità di accumulare chip e mettere pressione sugli avversari per navigare attraverso la bolla e puntare al tavolo finale. Va da sé che la durata dei tornei poker MTT è di gran lunga superiore a quella dei Sit & Go.
Nelle prime fasi di un torneo, sia esso un SNG o un MTT, l’obiettivo primario è quello di costruire uno stack solido senza correre rischi eccessivi. L’importanza del bankroll nei tornei va sempre tenuta a mente e la parola chiave in questa fase iniziale è “tight” o “selettivo”. È consigliabile infatti giocare solo mani di valore come coppie alte, Assi con kicker alto e, a volte, coppie medie e suited connector in posizione favorevole. In early position è prudente restringere ulteriormente il proprio range di mani di partenza, poiché ci saranno molti giocatori a parlare dopo. Evitare di rilanciare con mani facilmente dominabili come AJ, KQ o KJ. Pocket pair basse e suited connector possono essere giocate in modo più speculativo, soprattutto se ci sono più giocatori nel piatto, con l'obiettivo di centrare un tris o un progetto forte al flop e ottenere un buon ritorno sull’investimento. In genere è meglio essere i primi a fare raise quando si entra in un piatto, per prendere l’iniziativa e definire il range degli avversari. Fare re-raise preflop dovrebbe essere riservato alle mani top-premium. Quella di osservare attentamente gli avversari e cercare di individuare i loro stili di gioco è un’altra tattica importante per raccogliere informazioni utili per le fasi successive del torneo.
Chi sa bene cos’è il buio nel poker dovrebbe sapere anche che con il loro aumento le dimensioni effettive degli stack si riducono e diventa necessario modificare la propria strategia. La fase intermedia richiede dunque di allentare leggermente il gioco e iniziare a rubare i bui e gli ante per mantenere o incrementare il proprio stack. La posizione al tavolo assume un'importanza notevole in questa fase. Essere in late position permette di osservare le azioni degli avversari prima di prendere una decisione, offrendo maggiori opportunità di fare steal con mani marginali se i giocatori precedenti hanno passato. Se si è tra i chipleader si può adottare uno stile di gioco più aggressivo, mettendo pressione sugli avversari con puntate e rilanci frequenti. Se il proprio stack è medio o corto, è necessario essere più selettivi e cercare le occasioni giuste per andare all-in con mani di valore. Di solito si consiglia di evitare i piatti multi-way con mani deboli così da concentrarsi sulla qualità delle mani giocate. Inoltre, è bene osservare i cambiamenti nel gioco degli avversari per sfruttare le loro debolezze, arrivando a sfruttare la "fold equity" puntando aggressivamente contro giocatori con stack inferiori che sembrano indecisi sul da farsi, al fine di accumulare chip.
Non sono pochi i dubbi che affollano la mente dei giocatori quando la partita si avvia verso la conclusione. Bisogna capire come affrontare la bolla nei tornei, quando giocare short stack in fase finale, come massimizzare le chip prima del final table e come sopravvivere ai big stack. Le fasi avanzate di un torneo e l’avvicinarsi della bolla (la fase precedente ai premi) fanno emergere la paura di uscire senza premio, il che può influenzare il comportamento dei giocatori, creando però per i più attenti delle ottime opportunità da sfruttare. I giocatori con stack corti tenderanno a giocare in modalità “push or fold”, spingendo all-in con un range di mani più ampio per cercare di raddoppiare. I giocatori con stack medi potrebbero diventare più conservativi per assicurarsi un posto a premio e i chipleader possono esercitare una grande pressione sugli stack più piccoli, cercando di eliminarli e aumentare il proprio vantaggio. Con uno short stack (meno di 20 big blind), è fondamentale evitare il “bleed” dovuto ai bui e cercare spot favorevoli per andare all-in con mani forti. Con uno stack più ampio si può adottare una strategia più loose-aggressive, sfruttando la propria chip lead per rubare i bui e costringere gli avversari a commettere errori. È importante studiare le abitudini degli avversari per capire quando stanno cercando di sopravvivere e quando sono disposti a giocarsi il piatto.
Il tavolo finale rappresenta ovviamente l’apice di un torneo, il momento in cui i premi sono più significativi e la competizione diventa estremamente agguerrita. L'adattamento al size degli stack avversari è fondamentale: contro giocatori con stack corti è spesso opportuno giocare in modo aggressivo con un range di mani più ampio per cercare di eliminarli, mentre contro giocatori con stack simili o più grandi è necessario essere più selettivi e concentrarsi sul massimizzare il valore delle mani giocate. Nell’heads-up finale la dinamica del gioco cambia radicalmente. La posizione del bottone diventa indubbiamente vantaggiosa, poiché si agisce per ultimi nella maggior parte dei casi. È necessario adottare una strategia molto più loose-aggressive, aprendo con un range di mani significativamente più ampio e mettendo pressione sull'avversario. Sfruttare la posizione per controllare il piatto e bluffare nei momenti opportuni è il minimo. La capacità di leggere l’avversario, individuando i suoi tell e le sue tendenze di gioco, aiuta a prendere decisioni ponderate. L’obiettivo principale è chiudere il torneo, e questo spesso richiede di essere disposti a rischiare il proprio stack in situazioni marginali, ma comunque potenzialmente vantaggiose. Adattare la strategia a ogni fase è la chiave per ottenere successi sia nei tornei Sit & Go sia nei Multi-Table Poker.